La Valle dei Mulini

l sentiero parte dal borgo di Pontone. Da Piazza San Giovanni si dirige subito a nord-ovest in leggera salita e, attraversando graziosi vicoli, prosegue in discesa tra muri di cinta che delimitano orti e vigneti.
Di tanto in tanto una porticina socchiusa consente di gettare lo sguardo negli agrumeti, protetti dai caratteristici pergolati realizzati con lunghe pertiche di castagno.
Gli orti terrazzati occupano ogni spazio strappato alla pendenza del versante. Alla fine del tratto pavimentato ci si immette sul sentiero CAI n. 23 (proveniente da Chiorito, frazione di Amalfi). 
L’affaccio sulla sinistra regala una magnifica vista sulla valle e su Amalfi. Sul versante opposto, in alto, si intravedono le case di Pogerola.
Più a monte la valle è chiusa tra alte pareti calcaree, traforate da grotte e anfratti. Sullo stesso versante si scorge un tubo che scende dalla montagna, nascosto dalla vegetazione: è la condotta forzata di una vecchia centrale elettrica.
Si giunge poi a una biforcazione: il sentiero di destra risale verso la parte alta della valle, mentre quello a sinistra raggiunge la ferriera dopo essere passato su un ponticello. L’edificio, ormai ridotto a rudere, è enorme e sormonta la valle con un ampio arco sotto il quale il torrente si getta in una cascata.
È proprio l’acqua l’elemento predominante nella valle: in passato veniva utilizzata per muovere i macchinari della ferriera (e delle cartiere di Amalfi). L’acqua veniva convogliata all’impianto mediante un canale, ancora ben visibile, che nell’ultima parte corre su un breve viadotto. In questo punto il sentiero svolta a gomito e si dirige verso valle.
Passando invece sotto il ponte della condotta ci si incammina sulla sponda sinistra del torrente, per poi passare (dopo 5 minuti) dall’altra parte, servendosi di un rudimentale ponte (tronco). Un breve itinerario in salita consente di guadagnare circa 50 metri di quota, per poi seguire un’altra condotta (quella della centrale elettrica) fino a due chiuse che preludono alla recinzione della Riserva Naturale Statale Valle delle Ferriere.
 
Qui il torrente riceve diversi affluenti che formano cascate di diverse altezze, nebulizzando l’acqua: l’ambiente è umido e freschissimo anche in piena estate. All’interno della riserva si possono osservare una bella cascata e molti esemplari della felce endemica Woodwardia radicans.
Si fa poi ritorno per la stessa strada alla ferriera, e da qui si imbocca il sentiero CAI n. 25 che, tutto in discesa e sempre in ombra, conduce ad Amalfi in circa 45 minuti. Lungo la discesa, costeggiando il torrente che forma numerose rapide e piccole cascate, si passa accanto ai ruderi di vecchie cartiere, che hanno reso celebre la carta di Amalfi. Poco più avanti il torrente si inforra e scorre circa 20 metri più in basso rispetto al sentiero. Segue un tratto pietroso, poi inizia la strada lastricata che, tra muretti e agrumeti a perdita d’occhio, annuncia le porte di Amalfi.
Al centro della cittadina, oltre al duomo e al chiostro del Paradiso, si può visitare una vecchia cartiera recentemente restaurata.
 
 
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